NEL MARE DI TERRA

"Ho visto mia moglie che avevo lasciato da anni, quanti?
non saprei se dire troppo o pochi...".
"Anch'io ho incontrato la mia, fingeva di non riconoscermi
per non compromettere il suo pranzo a casa del barone Bachtin,
ti ricordi quel vecchio che sedeva a tavola con quindici calici di cristallo
per ubriacarsi sempre nello stesso ordine?"
"Dovevate vedere le scintille che sprizzavano dallo stesso piatto..."
"Che sacrilegio...".
"Lo posso ben dire io che ho bevuto l'acqua del barile della miniera per quindici anni".
Dopo un'operosa vita da grillo non trovare neppure un quarto di Paradiso di Eros,
perché il mio volto è invecchiato...".
"Quanta muffa qui, lontano dall'oceano: noi si viveva e si amava, qui va tutto a nafta, anche l'orgasmo".
"Sul fondo del mare si attaccavano ai rostri le sirene e si fissavano le funi per lavarci le mani ferite dal sangue".
"Siamo partiti per lasciare zitelle o morte o mogli che bevono con qualcun altro..."
"Angeli adorati dimenticati di noi, noi noiosi e sgradevoli e con il sentore di pesce sulla pelle..."
"Era più generoso il mare, sempre cordiale di fantasmi,
quando a guardarlo ci rifletteva una vita transitoria...".
"Quando legavi l'ancora lo facevamo volare quel vascello
a trattare veloci quei remi nodosi come tronchi di ulivo percossi".
"Guardate la luce splendente di Venere questa sera ";
"Com'è bella nel suo tempo di nuvole e noi qui in questa magnifica aridità!"
"Vado giù al porto a cercare una vita insultata, bionda o bruna ma onesta cento volte più di quelle".

"Come mi manca quello sciabordio stasera: domani cercherò di imbarcarmi:
ma ora andrò a riempirmi di amari boccali".
"Rimarremo sempre sprazzi di luce innamorati della
natura: le vecchie follie non tornano mai come i fallaci
bagliori di quando eravamo ragazzi".
"Guardate là, oltre la scogliera: l'oltraggioso salto
di quel martin pescatore è stato breve ma l'argento
di quel diamante,vi assicuro, andava a caccia di stelle....