PREFAZIONE

La nuova raccolta di Marco Boietti ‘Cigni di giada’ è concentrata sull’utilizzo del linguaggio che parla contemporaneamente al cuore e alla mente, senza avere la pretesa di porre barriere per ricercare significati reconditi. È proprio la musicalità che esaurisce il senso della realtà come un disegno ben preciso che tiene insieme un’impalcatura dei tormenti e gentilezza dell’animo.
D’altra parte il cigno, che è anche una costellazione brillante di grandi dimensioni e si estende sulla Via Lattea, è un simbolo di purezza, saggezza, solitudine è legato al mondo femminile ma è anche simbolo di morte (l’ultimo canto del cigno).
Già i Greci consideravano il cigno l’uccello di Afrodite e di Apollo (quale patrono dei poeti e musicisti), mentre nell’antica e medievale tradizione si sosteneva, che l'anima viaggiasse attraverso il cielo, sotto forma di cigno. Nella iconografia cristiana, invece, il cigno è un simbolo legato a Maria proprio perché simbolo di purezza.
Nei sogni il cigno rappresenta l’unione degli opposti e, infatti, nella silloge di Marco Boietti c’è ricerca di equilibrio attraverso un’analisi interiore dei propri sentimenti e dei suoi tormenti. Il candore delle piume del cigno richiamano la luce solare e lunare che spesso viene citata nelle sue poesie dando origine alla polarità di notte-giorno, chiarore-oscurità, energia attiva del maschile-ricettiva del femminile. Anche il filosofo Gaston Bachelard, consacrato a uno studio approfondito dell’immaginario poetico, ha preso in considerazione il simbolo del cigno.



La centralità delle immagini in poesia l’ha così spiegata: «La nostra appartenenza al mondo delle immagini è più forte, più costitutiva del nostro essere che non l'appartenenza al mondo delle idee.»

Poesia pag.21 Non scorgo più/quel bianco fugace/che si ribella al tempo./ Forse è volato/nella metamorfosi/della via lattea.
Il poeta quale atteggiamento assume se non quello dello stupore nel concentrarsi davanti al paesaggio abitato dall’immagine? Di attesa per poter scendere nel profondo.

Poesia pag. 59 Questa è l’altura/dove fluiscono/onde concentriche,/dove la terra/si apre a ventaglio./ Contagiato dal verde umido/cerco la luce del passato/e il profumo del presente/ma si ama sempre nel futuro.

Ecco perché il poeta, ascoltando il messaggio che gli viene comunicato dalla natura, riesce a trovare la parola magica che svela il mistero di ciò che appare.
È una semplicità sapiente quella che si riscontra nella raccolta di Marco Boietti, tanto da indurci a muoverci tra le pagine alla ricerca della quiete.

Poesia pag.97

…/Viene il tempo della morte/la luna è nel pozzo/la candela dei desideri/è un eco di rovine./Un’altra vita messa in vendita.

Maddalena Capalbi