poesie dal mondo

L’acrobata

Da trapezio a
trapezio, nel silenzio dopo
dopo un rullo di tamburo di colpo muto, attraverso
attraverso l’aria stupefatta più veloce del
del peso del suo corpo che di nuovo
di nuovo non ha fatto in tempo a cadere.

Solo.O anche meno che solo,
meno perché imperfetto, perché gli mancano
le ali, gli mancano molto,
una mancanza che lo costringe
a voli vergognosi su una attenzione
senza piume ormai soltanto nuda.

Con faticosa leggerezza,
con paziente agilità,
con calcolata ispirazione. Vedi
come si acquatta per il volo? Sai
come congiura dalla testa ai piedi
contro quello che é? Lo sai, lo vedi
con quanta astuzia passa attraverso
la sua vecchia forma per agguantare
il mondo dondolante protende le braccia
nuovamente generate?

Belle più di ogni cosa proprio in questo
proprio in questo momento, del resto già passato.


Wislawa Szymborska