Sotto le torri del cielo andava il vento
e tornava, ti avevo forgiato un anello con l’aria,
amavo i passi che precedevano, piccoli, i miei
su quella strada di sguardi dove ti scorgevo mia,
pretesa impossibile della luce. Amavo l’audacia
dell’avanzare dei tuoi piedini sanguinanti,
li avrei lavati nel mare della luna per inamidate le ferite.
Avevo fatto tutto il possibile e amavo incredulo
dell’essere tutto impossibile.
Quando cadesti l’ultima volta,
avrei chiamato dall’alto una pugnalata.


da Hiypothesis, Blu di Prussia